La fimmina ingrignata
La fimmina attrappita
Il trucco ripittato
Sul ghigno d’altroieri
La strada lì davanti
In attesa di passare
Tramezzano automezzi
Tra lei e il marciapiede
Smarmitta su una ruota
Il quindicenne ottuso
Grandissimo cornuto
Per poco non la piglia
S’ingrigna sulle strisce
Protetta dal cipiglio
Fa un passo e si ritrae
È stupido rischiare
Io quasi quasi lo lascio
Quasi quasi divorzio
Vent’anni e non m’ascolta
Io quasi sono stanca
Farei qualsiasi cosa
Se solo mi lasciassero
Se solo mi facessero
Quasi qualsiasi cosa
La fimmina ingrignata
La fimmina attrappita
La bocca rinseccata
Dall’uso del fastidio
Vestita col sospetto
D’un’eleganza in punta
La fede troppo stretta
Sul povero anulare
S’ingrigna sulle strisce
Protetta dal cipiglio
Fa un passo e si ritrae
È inutile rischiare
Adesso adesso adesso
C’è l’ultimo autobus
Ma porca la miseria
Un altro motorino
Farei qualsiasi cosa
Se solo mi lasciassero
Se solo mi facessero
Quasi qualsiasi cosa
Nota: Una volta vidi una signora davanti alle strisce pedonale. Com'è d'uso in Sicilia, nessun automobilista si fermava per lasciarla attraversare, e più passava il tempo più lei s'inscuriva in volto. Era elegante ma d'una "eleganza in punta", per dire di una cosa un po' tirata, tenuta su con gli spilli, sul punto di cadere. E' vero, nessuno si fermava, ma è vero pure che lei sembrava incapace di fare il primo passo. Come chi pensa che tutto dipenda sempre dagli altri.
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