Ammiragli d’acqua dolce
Capitali di ventura
Cavalier di Malebolge
Alpinisti da pianura
Sanno leggere il futuro
Con le uova di storione
E nel volo del paguro
Trovano la direzione
Li salutano i selvaggi
Dai canotti dai balconi
e sorridono ai presagi
e alle palle dei cannoni
Il giornale d’alto bordo
In pergamena di serpente
Per il viaggio di ricordo
Per la muta del presente
Alti i calici di neve
Che la musica abbia inizio
Vino carte e baiadere
La sentina d’ogni sfizio
Come canta come incanta
Il nuovo papa d’Avignon
Tra le dita l’acqua santa
Del beato Perignon
Bassa a pelo d’equatore
C’è la svastica del sud
Or che Budda fa l’attore
In un film di Bollywood
Sotto l’albero maestro
Della nuova religione
Gesù Cristo dal capestro
Che ripassa la canzone
Il bazar di Pietroburgo
Ed il re cuor di lenone
Si fan beffe del demiurgo
Travestito da buffone
Da lontano arriva l’eco
Di bestemmie di lamenti
Sono il capitan Copeco
Ed i suoi nullatenenti
I pirati della mancia
Hanno fame a tornaconto
Fan tamburo della pancia
E non sanno stare al mondo
Matematica non sbaglia
E l’addendo non ti mente
Per la plebe e la canaglia
Due più due fa sempre niente
Demogogo ed invidioso
Chi dà retta ai pregiudizi
E non sa quant’è rischioso
Navigar nella jacuzzi
Ammiragli d’acqua dolce
Gran signori del pianeta
Ecco Apollo che risorge
Sopra al carro una moneta
Nota: I signori dell'alta finanza sono stati per decenni i riveriti eroi del nostro tempo. La crisi del 2008 ne ha un po' oscurato la gloria, ma non certo le fortune economiche. Quel che è peggio, continuano a dettare legge. La svastica delle canzone non è la croce uncinata dei nazisti bensì il simbolo buddista, ed è "del sud" perché la Croce del Sud è l'equivalente della nostra Stella Polare se navigate nell'emisfero australe.
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