Chi vive in provincia (e in Italia quasi tutti viviamo in provincia), pensa d'essere al centro del mondo. Una deformazione che diventa ancora più grave se la provincia è lontana da tutto. Come quella in cui vivo io, in Sicilia. Non si hanno riferimenti; le occasioni per confrontarsi con punti di vista diversi sono molto rare; spesso si finisce col confinarsi in una piccola cerchia di amici dove tutti, chi più chi meno, la pensano allo stesso modo.
Quel che è peggio, si finisce col credere che ciò che ci circonda, il piccolo mare nel quale "naufraghiamo", sia il mondo. L'unico dei mondi possibili, se non proprio il migliore. Non per scelta e neppure per una malintesa forma d'arroganza. Semplicemente perché non si conosce altro.
Così, ad esempio, si finisce per credere onnipotenti i piccoli boss di paese. Buona parte del potere della mafia deriva dagli orizzonti ristretti di chi ne subisce l'influenza. Se don Pinco Pallino è tanto potente nel mio paesello, e se il mio paesello è tutto il mondo che conosco, ergo la potenza di don Pinco Pallino deve per forza estendersi al mondo intero.
Vale per i mafiosi, vale altresì per ogni categoria di persone. E' molto facile, in provincia, diventare "storici", "scrittori", "artisti", "giornalisti" e così via. Basta dire di esserlo. Si scrive un qualsiasi libro di storia locale, anche infarcito di errori e inesattezze, e subito si viene classificati come storici. Ci si crede storici, e si va in giro a testa alta, disprezzando l'altrui ignoranza.
La provincia è piena di pittori da due soldi, di poeti da strapazzo, di scrittori del cavolo che si bastano da soli. Che si accontentano della piccola fama che il paesello tributa loro. Perché il paesello è il mondo. Io la chiamo la sindrome di Paperopoli.
C'è tutto, a Paperopoli. Ogni tipo d'industria, a dispetto della divisione internazionale del lavoro. Ogni tipo d'ambiente naturale: nevica oppure fa un caldo boia, a seconda delle esigenze narrative. Di dov'è l'uomo più ricco del mondo? Di Paperopoli. E il secondo uomo più ricco del mondo? Di Paperopoli, di dove se no? E il più geniale inventore di tutti i tempi? Non è forse anch'egli di Paperopoli?
Ecco spiegato il nome di questo blog. Vivo in provincia. Scrivo un blog. Ergo, sono il migliore autore di blog di tutta quanta Paperopoli. Volevo dire, del mondo.
5 commenti:
Ciao Alberto e congratulazioni per questo nuovo battesimo "intellettuale". Un modo per riprendere il discorso bruscamente interrotto.
Carino il post inaugurale con la teoria disneyana però mi sa che in termini di blog "tocchi ruru"! Infatti considerando che a Sciacca la "professione blogger" è abbastanza diffusa, soprattutto se si considera la famosa apatia saccense, credo che per te importi come miglior blogger del Paesello-Sciacca-Paperopoli-Mondo sarà abbastanza impegnativo almeno per la nutrita ed agguerrita concorrenza.
Io comunque te lo auguro!
Ciao ed al prossimo post.
Complimenti Alberto, ti linko nel mio blog www.cinquelire.info
Nino Amadore
Che dire? Benvenuto nello fantasmagorico mondo dei blogs!
Ti capiterà spesso di chiederti "ma perchè scrivo?" e, sopratutto "per chi?";arriverai a mettere il "contatore" di shinystat per capire quante visite hai; ti capiterà di imbattetterti in odiosi "anonimi" o in ancor più odiosi rari nantes e combriccola varia... alla fine io ho risolto la questione dicendo "scrivo per me! per me solo, poi se altri vengono e commentano, bene, se no è lo stesso!". Ovviamento lo stesso non è....
Siamo tutti malati di protagonismo!
Io credo che tutti questi blog da isole separate debbano diventare un arcipelago, un circuito... per questo avevo proposto il "ning" dove ognuno ha la sua pagina e la sua stanza ma si vive in un condominio più ampio dove più facile e frequente è lo scambio di idee.. ho proposto il modello dei "quarantenni" di Venezia... ma - come spesso mi accade - mi sento un pazzo che urla nel deserto!
Auguri, in bocca al lupo, ...insomma cose belle per te e per questa nuova avventura!
complimenti per il tuo nuovo blog!
è carino, ben fatto e ben scritto!
Complimenti. Sei uno ei pochi giornalisti a sciacca che ho sempre apprezzato. Continua a non leggere, come hai sempre fatto, le veline che arrivano dalla politica.
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