Leggo da Agrigento Notizie del 6 agosto, a firma di Giuseppe Recca: “Il presidente della Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida […] ha ribadito di avere trovato una situazione catastrofica a Sciacca e che la normalità si può raggiungere lentamente. Ed ha rilevato che a Sciacca non c'è una mappa della rete idrica e ogni intervento di riparazione presenta grosse difficoltà”.
Il tipo, Giuffrida, aveva appena discusso con l’amministrazione comunale di Sciacca della situazione di contrada San Marco, senz’acqua ormai da tempo immemorabile. E s’è giustificato così. Roba da far cadere le braccia. Il tipo, questa è la cosa drammatica, forse manco ha capito la gravità delle cose che ha detto.
Ha parlato da politico, sembrava un sindaco che s’è appena insediato e si giustifica con gli elettori scaricando le colpe sul predecessore e sui disastri che gli ha lasciato. Peccato che mister Giuffrida non sia né un sindaco né tanto meno un politico. Il tipo è l’amministratore di una società per azioni che ha partecipato ad un bando di gara pubblico per l’aggiudicazione di un servizio.
Questo significa tre cose: 1) che aveva il dovere di conoscere la situazione della rete idrica di Sciacca prima di partecipare alla gara e più ancora prima di mettere la sua firmetta in calce al contratto; 2) che se davvero non conosceva le reali condizioni della rete idrica saccense, non si capisce in base a quali elementi abbia presentato la sua offerta e il conseguente piano industriale; 3) che l’errore commesso dall’allora presidente della Provincia di Agrigento Enzo Fontana, avallato dai sindaci che hanno votato a favore (compreso il nostro compaesano Mario Turturici) si sta rivelando drammatico. Vi ricordate? Siccome al primo bando non aveva partecipato nessuno, si decise di ridurre a soli 5 milioni di euro la garanzie finanziarie necessarie per aggiudicarsi il servizio. Non ci voleva molto a capire che la Girgenti Acque, già in partenza, non avrebbe avuto i soldi per affrontare le tante emergenze e le altrettante “situazioni catastrofiche” delle reti idriche della nostra assetata provincia. A maggior ragione se il suo presidente, il tipo là, manco aveva idea di cosa si sarebbe trovato di fronte.
La verità è che la Girgenti Acque è stata costituita e s’è aggiudicata il servizio per mettere le mani sui finanziamenti comunitari che arriveranno. Di suo non sta apportando alcuna competenza in più rispetto all’EAS (anzi, sembra perfino più scarsa, a giudicare da come si sta coprendo di ridicolo a San Marco) né tanto meno le superiori capacità manageriali che i privati dicono di avere rispetto al pubblico. Vi ricordate Mario Turturici: la gestione dev’essere affidata ai privati perché sono più efficienti del pubblico. Si sta vedendo, eccome se si sta vedendo.
1 commento:
Innanzitutto mi complimento per l'ottimo articolo: sottoscrivo ogni parola da te scritta.
E' semplicemente stupefacente quello che sta accadendo.
Che in Italia vi sia un oggettivo problema inerente all'elevato tasso di criminalità di chi amministra la cosa pubblica - a qualunque livello salvo fisiologiche eccezioni - l'hanno capito ormai pure le pietre.
Che, conseguentemente, il fatto che i nostri politici continuino a perseguire con i soldi pubblici interessi privati (dal pagamento delle campagne elettorali all'obbligatorio sistema delle mitiche clientele, il tutto realizzato in maniera palese e senza vergogna) rappresenta il limite da cui si deve tornare indietro per normalizzare questo paese.
Ma che, nel 2008, con i cittadini ogni giorno sempre più informati grazie alla rete ed al peer to peer, si debba assistere a prese di posizione come quelle del presidente della Girgenti acque s.p.a., è veramente troppo.
Ok, siamo d'accordo: tutti cercano il business, tutti vogliono far soldi. Facciamo finta che questo vada bene. Ma l'acqua...l'acqua è la pioggia. L'acqua è di tutti gli esseri umani.
Pensare che pochi uomini, qualche anno fa, magari a Bruxelles, abbiano pianificato il modo per far soldi con un bene fondamentale per la nostra sopravvivenza mi allarma. E mi mette in allerta massima.
Penso alle persone che hanno girato i rubinetti e non hanno visto uscire niente. D'estate, con 40 gradi. Penso a chi era a Sciacca per una breve vacanza. Per riposarsi un pò dopo un anno di lavoro...senza poter fare la doccia!
E' chiaro che c'è un piano.
Se il privato gestisce l'acqua ha guadagno assicurato ab eterno. non avrà mai concorrenza.
Se il privato gestisce lo smaltimento dei rifiuti di una comunità, idem.
E potrei continuare ma mi fermo qui.
Chiudo appoggiandomi a Marco Tullio Cicerone: "O Cari uomini che continuate a ravanare con i soldi pubblici senza avere un minimo di lungimiranza, per quanto tempo ancora abuserete della nostra pazienza?"
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